Andare altrove per poi…

[Ri-flessioni@per.te – nuova rubrica blogstyle per JSit]

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Oggi è un giorno di pioggia e come sempre mi ritrovo tra le coperte ed un freddo computer (ovviamente se non ho nulla da fare) a gironzolare per il web ormai tanto vasto.

Per voi, come anche per me è stato facile, in alcune circostanze disprezzare il proprio paese, la propria città, aver voglia di andare altrove a trovare fortuna… (che fortuna tra parentesi non è).

Molti di noi sono nati con quella voglia di evasione o di conoscenza, siamo  una sorta di pirati  di pensieri e immagini , come dice Tozzi, zingari di periferia…. e quando abbiamo la possibilità di farlo, iniziamo a viaggiare ,come ho fatto un poco anch’io … posti caldi e freddi , in groppa a cammelli, su navi e in riva a fiumi, per poi ritrovarci a fare cosa?

A parlare anche fuori, della propria terra e sentircela raccontare  nei più svariati e piacevoli modi, la nostra storia riproposta e ammirata, ricolorata da altri occhi lontani che ne apprezzano la particolarità e la forza.

Finiamo così per sentirci quasi stupidi, quasi dico, perché forse se vivessero qui, fuggirebbero ogni tanto anche loro.

Allora ci chiediamo: cosa sappiamo in realtà del nostro Paese? e non partiamo dal Paese con la P maiuscola… ma dal nostro quartiere, dalla nostra città che quasi ogni sabato sera per noia ripercorriamo incontrando qualche amico.

Dove camminiamo? Cosa è successo secoli fa qui? e perché centinaia di turisti ( e menomale che ci sono loro) invadono le nostre strade chiedendoci informazioni su una determinata strada… sul museo vicino ecc.?

Non vi è mai capitato di ritrovarvi a dire  : “Nemmeno io sapevo che c’era questa “cosa” importante qui…”

chi sono i nostri   importanti  pittori? pittori per dire… scrittori, musicisti… storici, inventori , architetti, attori … e chi è passato da qui? Chi ha calcato, danzato, amato e … brutto da scrivere,chi è morto su questa  terra?

Saperlo ci farà apprezzare di più quello che siamo.

Amo definirmi ” abitante del mondo”, ma quando si inizia a camminare e andare lontano è pur vero che  la valigia  si prepara da casa.

Ecco perché a poco a poco voglio percorrere con un pizzico di spensieratezza i vicoli della mia città… della mia regione con qualcosa di globale, perché no? evitando stereotipi e pessimismo, solo osservando e informandomi su: che è evento c’è… o : cosa si fa lì e  cosa combinano ? per incontrarmi poi con qualche amica o amico chiedendo: Sapevi che..? assaporando un buon caffè e forse, trovando anche qualcosa su cui ridere. 🙂

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